Trentaseiesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è L’amore come ai vecchi tempi, con il confronto fra poesie di Saffo, Virgilio, Petrarca, Shakespeare.
L’amore è il sentimento universale che da sempre anima la produzione poetica. Oggi vogliamo, a costo di essere inattuali o scontati (se preferite), proporre delle poesie d’amore “alla vecchia maniera” (se ci passate questo linguaggio un po’ irriverente), appellandoci quindi a dei grandi classici della letteratura che ci possano essere d’esempio. L’amore, appunto, come ai vecchi tempi…
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Tema, questo – della resistenza dell’amore alla logica del Tempo (“Love’s not Time’s fool”), tanto da durare fino alla fine dei tempi (“to the edge of doom”) – che viene affrontato anche nel sonetto di Shakespeare che, come ci ha abituato quest’autore, gioca su un prezioso e misurato equilibrio fra pensiero ragionante e immaginazione poetica (si vedano le immagini del faro, della stella guida sul mare in tempesta, della falce). Tutto sembra concludersi, sillogisticamente, con una dimostrazione che si costruisce verso dopo verso fino alla perentoria affermazione finale: “If this be error and upon me proved, / I never writ, nor no man ever loved”, dove è proprio il paradosso che si ostenta a riaffermare la tesi, come in un procedimento per assurdo.
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WILLIAM SHAKESPEARE
(Da “Sonnets” – 1609)
CXVI.
Let me not to the marriage of true minds
admit impediments. Love is not love
which alters when it alteration finds,
or bends with the remover to remove:
o no! it is an ever-fixed mark
that looks on tempests and is never shaken;
it is the star to every wandering bark,
whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
within his bending sickle’s compass come:
love alters not with his brief hours and weeks,
but bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved.
CXVI.
Non sarò io ad ammettere ostacoli per l’unione
delle anime sincere. L’amore non è amore
se cambia al cambiare delle circostanze
o si arrende scomparendo con chi scompare:
oh no! È invece un faro sempre acceso
che veglia nella tempesta e non vacilla;
è, per ogni barca che si perde al largo, la stella
dal valore ignoto, anche se ne è nota la distanza.
L’amore non è zimbello del Tempo, anche se labbra e guance
oggi rosee, saranno accerchiate dalla sua falce ricurva:
l’amore non cambia nel giro di brevi giorni o ore,
ma sa resistere fino alla fine dei tempi.
Se io m’inganno e questo sarà dimostrato,
io non ho mai scritto, né nessun uomo ha mai amato.
(traduzione di Fabrizio Bregoli)

L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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