Ringrazio di cuore Paolo Ruffilli, per avere donato questo suo inedito, e Residenze Poetiche, per averlo ospitato insieme al mio commento, sul blog omonimo.
Condivido con piacere, sperando che a tutti ne sia gradita la lettura.
Terra
Terra che ingoia
tutto quanto:
città nazioni imperi.
Terra stipata
di cadaveri
che ha divorato.
Terra che sputa fuori
erutta spinge
rugosa e tormentata.
Terra sfaldata
che annega
e che sommerge.
Terra che del
disordine e degrado
fa la sua forza.
Terra in travaglio
costruttivo e distruttivo
senza fine.
Commento Di Fabrizio Bregoli
L’inedito di Paolo Ruffilli esprime, fin dal titolo monolitico Terra, la centralità del tema che si vuole affrontare: una riflessione disincantata sul nostro pianeta, espediente per analizzare la nostra condizione come specie vivente, come uomini.
La composizione si palesa immediatamente per la struttura regolare che prevede sei strofe complessive, ciascuna composta da tre versi, fondamentalmente brevi, con un’oscillazione dal trisillabo (v.10) fino all’ottonario (v.17), con prevalenza di quinari (di cui il v.15 tronco) e di settenari. Ogni strofa è caratterizzata, in apertura, dalla presenza dell’anafora “Terra”, che funge da…
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