Matinée a San Babila

Passeggiare per il corso a occhi bassi

dove Milano gocciola dai tetti

scansato tra vetrine appariscenti

che abbracciano agli sguardi dei distratti

chi s’affatica nelle scarpe nuove

e accorcia ad arte l’orlo ai pantaloni

per mostrare le calze colorate

chi naviga, timone un cellulare

schivando le scogliere dei passanti

chi affretta il trotto al primo viso scuro

temendo la sorpresa imprevedibile

d’essere foglie sullo stesso ramo.

E’ un attimo, lo credi intero il tempo

e ne respiri il segno nel mattino

dimentico di ragioni, solo aria

come in remote fughe avventurose

che l’età ha ripulito dal suo piatto

come il ragazzo evaso dalla fòrmica

dei banchi ed ebbro tra esche di negozi.

Un giorno tu dirai c’è stato un tempo

lo spazio incalcolabile d’un passo.

Fu capriccio inspiegabile di sole

lo scuotere lenzuola dalla polvere

estrarre la radice attorta, al fondo

là dove primavera rompe ai fossi.

C’è stato un tempo altro, forse un varco

l’attesa nel silenzio della madia

d’un pugno striminzito di farina

che lievita nel buio, si fa pane.

Nota di lettura

Matinée3

Motivazione stesa dalla giuria del Premio Città di Acqui Terme, composta da

Alessandro Fo, Cecilia Gibellini, Aldino Leoni, Franco Vazzoler, Arturo Vercellino.