Ottantaduesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Fiabe con il confronto fra poesie di Esopo, Fedro, La Fontaine.
La fiaba, genere letterario capace di attrarre sia i bambini sia gli adulti, ha avuto una significativa diffusione anche nella sua forma in versi.
Nel confronto di oggi vedremo come la celebre fiaba “La volpe e l’uva”, attribuita all’autore greco Esopo del VI secolo a.C., sia stata rielaborata nel corso dei secoli. Andremo a valutarne la versione rivista e reinterpretata da altri due grandi autori che hanno praticato il genere della fiaba in versi: Fedro in latino e La Fontaine in francese.
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Nella poesia di La Fontaine, caratterizzata dalla forma chiusa e dall’impiego delle rime, assistiamo alla curiosa trasformazione della volpe in una sorta di gentiluomo che riassume in sé tutta la spocchia di chi, incapace di raccogliere l’uva succulenta, oltre a ribadire, mentendo, che è acerba, giunge addirittura a ritenerla una pietanza non degna al suo rispettabile stato sociale. Alla chiusa sentenziosa La Fontaine preferisce la scelta alternativa dell’ultimo verso in forma di domanda ironica e retorica, con l’evidente intento che sia il lettore a trarne le dovute conclusioni.
JEAN DE LA FONTAINE
(1668)
LE RENARD ET LES RAISINS
Certain Renard Gascon, d’autres disent Normand,
Mourant presque de faim, vit au haut d’une treille
Des raisins mûrs apparemment,
Et couverts d’une peau vermeille.
Le galant en eût fait volontiers un repas;
Mais comme il n’y pouvait atteindre
“Ils sont trop verts, dit-il, et bons pour des goujats. “
Fit-il pas mieux que de se plaindre?
LA VOLPE E L’UVA
Un certo sig. Volpe di Guascogna, altri dicono di Normandia,
quasi morendo di fame, vide in cima a un pergolato
dell’uva con tutta l’aria d’essere matura
e coperta da una buccia dorata a puntino.
Il damerino se ne farebbe fatto volentieri una scorpacciata
ma siccome non poteva raggiungerla
“È troppo verde, disse, e buona giusto per un mascalzone”
Non agì meglio così anziché lagnarsi di sé?
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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