Ventitreesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Estate, con il confronto fra poesie di Rimbaud, D’Annunzio, Machado, Trakl.
Il naturale avvicendarsi delle stagioni è da sempre tema della poesia; qui lo affrontiamo con riferimento specifico alla stagione appena iniziata: l’estate.
Nella meravigliosa poesia di Rimbaud sembra di avvertire, leggendo i versi, tutta la sensorialità delle immagini che vi sono riportate: il blu vivo delle sere d’estate, l’erba fresca e minuta, il grano che punzecchia la pelle, il vento che scorre sulla nuca. Assistiamo a un’immersione e a una fusione totale dell’uomo con l’infinito, riscoperto attraverso la simbiosi con la natura, in tutta la sua sensualità, incontaminata e carnale.
Sulla stessa frequenza d’onda si muove anche la poesia di D’Annunzio dove l’estate viene personificata in una donna, in fuga nella pineta e nel “bosco degli ulivi” verso la spiaggia, in una corsa forsennata che vede partecipi tutti gli elementi naturali, che ne invocano il nome perché avvenga il prodigio, atteso e costruito di verso in verso, fino alla caduta rovinosa “tra le sabbie e l’acqua”, dove finalmente l’estate appare nella sua evidenza di “immensa nudità”. È il miracolo dell’estate alcionia: apparizione che sorprende, ammutolisce.
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ARTHUR RIMBAUD
(Da “Poésies” – 1870)
SENSATION
Par les soirs bleus d’été, j’irai dans les sentiers,
picoté par le blés, fouler l’herbe menue:
reveur, j’en sentirai la fraicheur à mes pieds.
Je lasserai le vent baigner ma tête nue.
Je ne parlerai pas, je ne penserai rien:
mais l’amouor infini me montera dans l’ame,
Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature, – heureux comme avec un femme.
SENSAZIONE
Nelle sere blu dell’estate, andrò lungo i sentieri,
punzecchiato dal frumento, a calpestare l’erba appena nata:
in sogno, ne sentirò tutta la freschezza ai piedi.
Lascerò che il vento bagni la mia testa nuda.
Non parlerò più, non penserò più a nulla:
ma l’amore infinito mi salirà nell’anima
e andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro
nella Natura – felice come con una donna.
(traduzione di Fabrizio Bregoli)

L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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