Quindicesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Milano, con il confronto fra poesie di Pagliarani, Majorino, Raboni, Cattaneo.
Milano è città da sempre legata alla poesia; i suoi figli hanno scritto molte pagine dedicate a lei, all’insegna di quel realismo che da sempre connota la scrittura degli autori lombardi a partire dalla scuola di Carlo Porta, Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni.
Milano, simbolo della città produttiva, della capitale industriale del paese, è stata al centro del boom economico italiano degli anni ’60, diventando testimone di tutte le evoluzioni e le contraddizioni di questo modello economico. Era quindi inevitabile che la poesia contemporanea si facesse carico di questa testimonianza, lasciando pagine indelebili che ancora oggi hanno una grande forza espressiva.
Nel Pagliarani del poema (o romanzo in versi) de “La ragazza Carla” è memorabile la rappresentazione del cielo “contemporaneo” di Milano con quel “colore di lamiera” a prolungamento dei capannoni e delle fabbriche, quasi un tutto indistinto. È un “cielo d’acciaio”, autoritario, che diventa specchio di una nuova morale tutta volta alla produzione e al profitto. Bisogna saper diventare parte di “quella gente che marcia al suo lavoro /diritta interessata necessaria”, fedele alla nuova legge del capitalismo da cui non c’è scampo perché “non c’è / scampo da noi nella vita”.
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http://www.laboratoripoesia.it/poesia-a-confronto-milano/

Autore: Paolobon140
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ELIO PAGLIARANI
(da “La ragazza Carla e altre poesie” – Mondadori, 1962 – prima in “Menabò 2”, 1960)
LA RAGAZZA CARLA – II, 2
[…]
Sono momenti belli: c’è silenzio
e il ritmo d’un polmone, se guardi dai cristalli
quella gente che marcia al suo lavoro
diritta interessata necessaria
che ha tanto fiato caldo nella bocca
quando dice buongiorno
è questa che decide
e son dei loro
non c’è altro da dire.
E questo cielo contemporaneo
in alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
questo cielo colore di lamiera
sulla piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
sopra tutti i tranvieri ai capolinea
non prolunga all’infinito
i fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
coperti di lamiera?
È nostro questo cielo d’acciaio che non finge
Eden e non concede smarrimenti,
è nostro ed è morale il cielo
che non promette scampo dalla terra,
proprio perché sulla terra non c’è
scampo da noi nella vita.
[…]
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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