Su “Prima” di Gabriella Cinti (puntoacapo, 2022)

La poesia di Gabriella Cinti sembra emergere da un fondale mitico e mistico in cui la parola lotta e si divincola per liberarsi dalla “prigione della materia”, attingere all’Essere nella sua natura più ancestrale, ricongiungersi al mistero dell’Origine, termine che si ripete più volte in questo suo ultimo lavoro “Prima”, edito da puntoacapo. In questo senso la poesia della Cinti è cosmogonica, crede nella forza creatrice e rivoluzionaria della parola. Immergersi nel prima non significa tuttavia negare il presente: anzi, significa proprio tentare di indagarne la ragione e l’essenza, aldilà della precarietà che è insita in ogni contingenza circostanziata, nel quotidiano che altrimenti non potrebbe sfuggire alla misura dell’effimero.

Il linguaggio impiegato da Gabriella Cinti è ricco, denso di metafore e di espedienti verbali, utilizza a piene mani il gergo scientifico (con vocaboli tratti dall’astronomia, dalla biologia, dalla zoologia, dalla botanica, dalla fisica quantistica), ma quest’ultimo è uno strumento per risalire alla matrice spirituale dell’universo: la poesia della Cinti è istintuale, materica per definizione, è il tramite per risalire a quel contatto primigenio con l’Uno di cui l’apparizione del due, del duale, vela la realtà, maschera la verità incandescente che spetta proprio al poeta riportare alla luce. È un viaggio verso la luce, appunto, quello intrapreso da Gabriella Cinti, la riappropriazione di quello spazio condiviso in cui possono rivivere e permanere gli affetti (anche quelli più intimi e personali), ma in cui soprattutto è possibile riscoprire il senso dell’umanità, privato di qualunque condizionamento apocrifo, affrancato dalla gabbia ingannevole del Divenire. Il rapporto empatico con le altre forme viventi, comprese le più umili (alghe, protozoi, primati preistorici), oggetto di invocazione e di dialogo privilegiato dei versi della Cinti, sono l’ammissione di una visione olistica del “bios”, di un universo in cui “tutto si tiene”, costituzionalmente: alla parola poetica tocca modularne il respiro, dargli voce, risalire allo pneuma dell’origine da cui tutto prende forma e ragione. Il percorso evolutivo diventa allora cammino dell’Essere, ritorno alla consapevolezza che spetta alla poesia assicurare, riattingendo alla sua matrice più elementare, ossia il suo saper essere insieme nitida e oracolare, primariamente tesa al vero e al bello.

Sono tutti elementi che è possibile ritrovare nella poesia di Gabriella Cinti a cui il lettore si deve avvicinare pronto a esserne travolto, condotto oltre la sfera più immediatamente razionale, in quella rete di nessi necessari e profondi di cui il cosmo è naturalmente tramato.

Immagine della copertina tratta dal sito dell’editore:
https://www.puntoacapo-editrice.com/product-page/prima-gabriella-cinti

Una selezione di testi è disponibile sul blog Tragico Alverman

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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