Riletture estive – “La buona educazione” di Ivan Fedeli – da “Casamatta – Aprile 2021”

La buona educazione - Ivan Fedeli | puntoacapo

Leggere ogni nuovo libro di Ivan Fedeli significa farsi guidare da uno sguardo attento sul mondo, sgravare gli occhi dal peso che ci limita lo sguardo, la barriera che ci impedisce di fissare oltre la linea dell’orizzonte la vita che ci appartiene. Anche in questo libro Ivan Fedeli sa restituirci alla nostra dimensione di uomini, al valore delle piccole cose, degli eventi minimi e apparentemente ordinari che costellano le vite di ciascuno di noi (“capisci del mondo e intendi che sono / in fondo le cose piccole a farlo / girare, i dettagli a renderci vivi”), focalizzando questa volta la sua (e nostra) attenzione sul tema dell’infanzia, quegli anni lontani della nostra esistenza dove tutto accade in modo più spontaneo, sincero, ma dai quali “si cresce a strappi a volte / e troppo in fretta forse”. E ci conduce in questo viaggio con quella limpidezza di contenuti e di stile a cui ci ha abituato, con il suo endecasillabo narrativo e lirico insieme, dagli enjambement forti e circostanziati, dalla colloquialità dimessa che sa bene nascondere il rigore di una ricerca e di una precisione della parola, quelle che ha esercitato e fatto evolvere con coerenza e sempre maggiore perizia di opera in opera. La tensione e la concentrazione della sua dizione poetica si mantengono alte lungo tutto il percorso del libro: assistiamo certamente a un recupero memoriale che molto deve all’esperienza privata dell’autore (che non manca di offrire ritratti sempre molto vivi e coinvolgenti dei compagni, piccoli come lui o adulti, che hanno animato quegli anni: ritratti che sono un suo marchio di fabbrica distintivo) ma il merito, ben noto da tempo, di Ivan Fedeli sta nella sua capacità di rendere l’immedesimazione del lettore credibile, trasformare queste storie personali in “exempla”, mai retorici, che sono in definitiva specchi in cui è possibile per il lettore riconoscersi, leggere anche le sue, di storie, perché ciò che conta davvero nella vita, in definitiva, è comune a tutti. Detto con le parole di Mauro Ferrari, le poesie di Fedeli “attingono allo stesso serbatoio umano che tutti condividiamo”. […]

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Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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