Sessantaduesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Venezia con il confronto fra poesie di Fusinato, Marinetti, Cardarelli, Zanzotto.
Il fascino di una città unica come Venezia non necessita di alcuna argomentazione: ne deriva, con evidenza assoluta, il fortissimo ascendente che Venezia ha da sempre avuto sulla poesia.
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È ben noto, invece, come agli occhi dell’avanguardia futurista, Venezia, proprio come “il chiaro di luna”, rappresenti invece il simbolo di tutto ciò che è obsoleto, stantio, decadente: un retaggio del passato che va cancellato definitivamente per lasciare spazio ai nuovi temi della contemporaneità (la velocità, l’azione, le parole in libertà). Il “Manifesto contro Venezia passatista” bene riassume il programma futurista e con particolare acrimonia e sfrontatezza offre la sua ricetta perché si diventi “costruttori dell’avvenire”.
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FILIPPO TOMMASO MARINETTI
(dal Manifesto “Contro Venezia passatista”, 1910)
Veneziani!
Quando gridammo: «Uccidiamo il chiaro di luna!» noi pensammo a te, vecchia Venezia fradicia di romanticismo! Ma ora la voce nostra si amplifica, e soggiungiamo ad alte note «Liberiamo il mondo dalla tirannia dell’amore! Siamo sazi di avventure erotiche, di lussuria, di sentimentalismo e di nostalgia!» […].
Basta! Basta!… Finiscila di sussurrare osceni inviti a tutti i passanti della terra o Venezia, vecchia ruffiana, che sotto la tua pesante mantiglia di mosaici, ancora ti accanisci ad apprestare estenuanti notti romantiche, querule serenate e paurose imboscate!
Io pure amai, o Venezia, la sontuosa penombra del tuo Canal Grande, impregnata di lussurie rare, e il pallore febbrile delle tue belle, che scivolano giù dai balconi per scale intrecciate di lampi, di fili di pioggia e di raggi di luna, fra i tintinni di spade incrociate…
Ma basta! Tutta questa roba assurda, abbominevole e irritante ci dà la nausea! E vogliamo ormai che le lampade elettriche dalle mille punte di luce taglino e strappino brutalmente le tue tenebre misteriose, ammalianti e persuasive!
Il tuo Canal Grande allargato e scavato, diventerà fatalmente un gran porto mercantile. Treni e tramvai lanciati per le grandi vie costruite sui canali finalmente colmati vi porteranno cataste di mercanzie, tra una folla sagace, ricca e affaccendata di industriali e di commercianti!…
Non urlate contro la pretesa bruttezza delle locomotive dei tramvai degli automobili e delle biciclette in cui noi troviamo le prime linee della grande estetica futurista […].
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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