Poesia a confronto: Cicale

Cinquantaduesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è Cicale con il confronto fra poesie di Esiodo, Anacreontee, Basho, Quasimodo, Montale, Saramago.

Le cicale sono uno di quegli elementi ricorrenti in certe poesie che hanno il paesaggio come elemento caratteristico; sono effettivamente il segno distintivo dell’estate, soprattutto nell’ambiente mediterraneo, il che le ha portate a spopolare in molti versi. Sorelle in questo dei gabbiani, a causa della loro presenza spesso invadente, suonano oggi quasi come un cliché nella poesia contemporanea: insomma è un rischio parlarne in una poesia. Ma non mancano fonti autorevoli che le impiegano in chiave o realistica o simbolica in versi che meritano di essere ricordati e confrontati fra di loro alla nostra maniera. Ci interessa partire? Pardon: ci cale partire? Allora, per dirla con una nota canzone, ci-cale ci-cale ci-cale…

[…]

Con la grande capacità di condensazione di senso che è caratteristica dell’haiku, il suo maestro Bashō, nella misura breve dei tre versi sa imprimerci con evidenza quell’idea di “graffio”, nota distintiva del canto delle cicale, quasi come se si trattasse di una lacerazione che si imprime nel silenzio. Poche parole, ma evidenza di senso: immagini taglienti e memorabili.

[…]

MATSUO BASHŌ

(1644-1694)

Silenzio.
Graffia la pietra
un canto di cicale.

(Da Poesie – Firenze, Sansoni 1992)

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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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