Ringrazio sinceramente la redazione di Residenze Poetiche per avermi offerto la possibilità di questa collaborazione. Una poesia inedita di Franco Buffoni, che mi è risultato interessante e congeniale analizzare, per l’attenzione che riservo da sempre al colloquio fra poesia e scienza.
Grazie ancora a Franco Buffoni per questa anteprima.
Buona lettura!
Per gentile concessione dell’autore pubblichiamo in anteprima la poesia “Al tempo della dolce vita”, accompagnata da una nota di lettura di Fabrizio Bregoli.
Un ringraziamento a Emilia Mirazchiyska per questa opportunità di incontro.
Al tempo della dolce vita
A differenza di muschi e licheni
La crioconite – quel sedimento scuro
Visibile d’estate sulla superficie dei ghiacciai –
Conserva a lungo la radioattività,
Dai ghiacciai del Caucaso all’arcipelago artico
Passando per ciò che resta dei ghiacciai delle Alpi
La crioconite custodisce in abnormi quantità
Il Cesio-137 risalente all’86 chernobyliano
E persino gli isotopi di plutonio e americio
E il bismuto-207 riconducibili ai test nucleari
Effettuati in alta atmosfera al tempo della Dolce vita.
Come i polmoni degli ex fumatori
Ricordano anche ciò di cui il proprietario s’è scordato,
La crioconite s’erge a bestia-coscienza del secolo breve.
Nota di lettura di Fabrizio Bregoli
Il titolo di questo inedito di Franco Buffoni…
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La poesia di Franco Buffoni mi ha riportato alla mente le pagine de “Il sistema periodico” di Primo Levi. Certo, là si tratta di prosa e qui di versi, ma c’è la stessa attitudine ad affrontare argomenti scientifici, per trovarvi un appiglio etico e rimbalzare dal piano oggettivo delle formule e dei dati, a quello dell’umanità e della sua sofferenza. Ancora, purtroppo, spazio per la scottante attualità, ma anche una più generale riflessione sui rapporti tra l’uomo e l’ambiente, in modo che “la bestia-coscienza del secolo breve” diventi punto di svolta morale per il nuovo millennio. Anche lo stile da ‘rivista scientifica’ si riflette meglio di ogni tirata retorica, con la sua pulizia oggettiva, nella denuncia della poesia.
Grazie a Buffoni per l’inedito e a Fabrizio, come sempre, per la sua accuratissima analisi.
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Grazie di cuore, Paolo
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