Miser Catulle, desinas ineptire et quod vides perisse perditum ducas. Fulsere quondam candidi tibi soles cum ventitabas quo puella ducebat amata nobis quantum amabitur nulla. Ibi illa multa cum iocosa fiebant quae tu volebas nec puella nolebat. Fulsere vere candidi tibi soles. Nunc iam illa non vult. Tu quoque impotens noli nec quae fugit sectare, nec miser vive sed obstinata mente perfer, obdura. Vale puella! Iam Catullus obdurat nec te requiret, nec rogabit inuitam. At tu dolebis cum rogaberis nulla. Scelesta! vae te! quae tibi manet vita? quis nunc te adibit? cui videberis bella? quem nunc amabis? cuius esse diceris? quem basiabis? cui labella mordebis? At tu Catulle desinatus obdura.
VIII.
Povero Catullo, smettila di farneticare
e quanto è perduto consideralo perduto per sempre.
Tempo fa, ci furono per te cieli limpidi
quando seguivi ovunque la tua ragazza
amata più di quanto non lo sarà mai nessuna.
Là ci si divertiva un mondo, si faceva
tutto quanto volevi né la tua ragazza lo negava.
Ci furono davvero per te cieli limpidi.
Ma ora lei non vuole più; pure tu non volerlo
non farle la corte se fugge, non vivere allo sbando
ma ostinatamente resisti, tieni duro.
Addio, ragazza! Ora Catullo tiene duro,
e lei non ti cercherà più, né ti implorerà se non vuoi.
Ma tu, ragazza, ti pentirai quando non ti vorrà più nessuno.
Maledetta, guai a te! Quale vita ti resterà?
Chi ti corteggerà ora? A chi sembrerai bella?
Chi amerai ora? Di chi dirai di essere la ragazza?
Fabrizio Bregoli, nato nella bassa bresciana, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Ha pubblicato alcuni percorsi poetici fra cui “Cronache Provvisorie” (VJ Edizioni, 2015 – Finalista al Premio Caproni) e “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016 - Premio Rodolfo Valentino 2016 e Premio Biennale di Poesia Campagnola 2017, Premio della Critica al Dino Campana 2017, Finalista ai Premio Gozzano, Merini, Caput Gauri). Il suo ultimo lavoro è "Zero al quoto" (puntoacapo, 2018) con prefazione di Vincenzo Guarracino.
Sue opere sono incluse in Lezioni di Poesia (Arcipelago Itaca, 2015) di Tomaso Kemeny e in numerose altre antologie. Con il poemetto ENIAC è inoltre incluso in iPoet Lunario in versi (Lietocolle, 2018). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante la plaquette “Grandi poeti” (2012).
Partecipa a letture poetiche, dibattiti culturali e blog di poesia. Ha preso parte ad alcuni eventi di azione poetica mito-modernista e alcune sue poesie sono state esposte congiuntamente a opere pittoriche in eventi organizzati dall’associazione Civico32 a Bologna.
Ha conseguito numerosi riconoscimenti per la poesia inedita, fra i quali gli sono stati assegnati i Premi San Domenichino, Marietta Baderna, Lino Molinario, Daniela Cairoli, Giovanni Descalzo, Luciano Nicolis, Piemonte Letteratura, Terre di Liguria, Il Giardino di Babuk, il Premio “Dante d’Oro” dell’Università Bocconi di Milano, il Premio della Stampa al Città di Acqui Terme.
Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Vincenzo Guarracino, Mauro Ferrari, Ivan Fedeli, Sergio Gallo, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Eleonora Rimolo, Gian Piero Stefanoni, Laura Caccia, Pierangela Rossi, Enea Roversi, Antonella Pierangeli.
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