Il tema della precarietà dell’esistenza, dell’irriducibile passare del tempo e, con esso, della vita che ci è concessa, è da sempre tema cardine della poesia. Se si aggiunge poi l’associazione di questo concetto al naturale succedersi delle stagioni, bene rappresentato dalla similitudine delle foglie, ricadiamo nell’ambito di una serie di riferimenti letterari molto noti: basti citare, e non sono i soli, Ungaretti, Prévert, Verlaine e Whitman.
Gianfranco Isetta, ben consapevole di queste implicazioni, riprende questo tema, unendo a una compostezza classica, rispecchiata anche dalle scelte formali ossequiose all’endecasillabo della tradizione, una sensibilità moderna non immune da una certa ironia (“membra rugginose”) per rivendicare, anche se è “spenta / ogni ragione per puntare al cielo”, la sfida quotidiana di assolvere al dovere di una vita che non può essere mai rinuncia, ma saper accettare l’invito “ad un ritorno che metta germogli”.
Isetta conferma la coerenza della sua poetica: nel suo “Gigli a colazione” (puntoacapo, 2017) ci ricordava infatti che “c’è spazio per Lucrezio / nel muoversi e nel farsi / delle cose”, rivendicando la sua scelta di una poesia della natura, di cui anche l’uomo è partecipe. Poesia parca nella forma, dall’impostazione fondamentalmente scientifica, scevra da patetismi o lirismi ostentati, la poesia di Isetta è improntata a una sobrietà austera con interessanti, improvvisi scatti felini pronti ad agguantare il lettore.
Con l’autore Gianfranco Isetta ho condiviso anche il progetto di poesia collettiva Tardigrada, di cui potete avere alcune informazioni al link indicato.
Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019).
Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo.
Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere.
Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri.
Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.
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Grazie Fabrizio