Cinquantunesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Il gesto atletico con il confronto fra poesie di Omero, Saba, Roversi, De Angelis, Gualtieri.
In “Poesia e destino” (Crocetti, 2019) Milo De Angelis conduce un’importante disamina sul valore del gesto atletico in poesia declinandone lo sviluppo dall’antichità alla poesia contemporanea con una serie di considerazioni che meritano di essere lette ed analizzate. Prendendo spunto da questo lavoro, nel confronto di oggi, proporremo testi poetici dedicati allo sport e alla competizione atletica, un paio di questi (Omero e Roversi) indicati dallo stesso De Angelis nel suo lavoro.
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Diversa la sensibilità di autori contemporanei come Saba che dedica allo sport nazionale, il calcio, una raccolta di cinque poesie nel suo “Canzoniere”: qui proponiamo la poesia che celebra l’attimo del goal, visto dalla prospettiva delle due squadre e soprattutto dei due portieri delle squadre che si confrontano sul campo. Il contrasto evidente è fra lo sgomento del portiere (si veda “amara luce”) che ha subito la rete e la gioia della squadra che ha segnato (“al suo collo si gettano i fratelli”) e di cui è giustamente partecipe anche il rispettivo portiere, anche lui parte del gruppo, di quella collettività in festa. Fra i due spalti contrapposti, in un gioco di ossimori nella poesia, c’è la gioia traboccante dei tifosi, la partecipazione del pubblico, quell’entusiasmo spontaneo e autentico che è rarissimo provare nella vita.
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UMBERTO SABA
(da “Cinque poesie per il gioco del calcio” (1933-34) – ne “Il Canzoniere”)
V. GOAL
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non vedere l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con la mano, a sollevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla – unita ebbrezza- par trabocchi
nel campo: intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questi belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro- è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.
Grazie per l’attenzione, Davide