Furi et Aureli comites Catulli, sive in extremos penetrabit Indos, litus ut longe resonante Eoa tunditur unda,
sive in Hyrcanos Arabesve molles, seu Sagas sagittiferosve Parthos, sive quae septemgeminus colorat aequora Nilus,
sive trans altas gradietur Alpes, Caesaris visens monimenta magni, Gallicum Rhenum horribile aequor ulti- mosque Britannos,
omnia haec, quaecumque feret voluntas caelitum, temptare simul parati, pauca nuntiate meae puellae non bona dicta.
Cum suis vivat valeatque moechis, quos simul complexa tenet trecentos, nullum amans vere, sed identidem omnium ilia rumpens;
nec meum respectet, ut ante, amorem, qui illius culpa cecidit velut prati ultimi flos, praetereunte postquam tactus aratro est.
XI.
Furio e Aurelio, compagni di viaggio di Catullo, sia che lui s’avventuri tra gli sperduti Indi, le spiagge d’oriente che il rimbombo dell’onda percuote incessante,
sia che giunga tra gli Ircani o gli Arabi oziosi, o tra i Sagi o i Parti così abili nell’arco, o fino alla foce dove con le sue sette bocche colora il mare il Nilo,
sia che lui valichi le altissime Alpi, per ammirare le vestigia di Cesare il grande, il Reno Gallico, l’Oceano spaventoso e i remo- tissimi Britanni,
e tutto questo, qualunque sia la volontà del Cielo, pronti ad affrontarlo sempre insieme; riferite alla mia ragazza queste minime parole per niente gentili:
che lei se la spassi e se ne stia con i suoi amanti che tiene avvinghiati a sé in più di trecento non amando veramente nessuno, ma sfiancando gli inguini di tutti, senza tregua;
né che si aspetti più, come prima, il mio amore che per colpa sua è caduto come un fiore al margine del prato, dopo che è stato, di colpo, reciso dall’aratro.
Fabrizio Bregoli, nato nella bassa bresciana, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Ha pubblicato alcuni percorsi poetici fra cui “Cronache Provvisorie” (VJ Edizioni, 2015 – Finalista al Premio Caproni) e “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016 - Premio Rodolfo Valentino 2016 e Premio Biennale di Poesia Campagnola 2017, Premio della Critica al Dino Campana 2017, Finalista ai Premio Gozzano, Merini, Caput Gauri). Il suo ultimo lavoro è "Zero al quoto" (puntoacapo, 2018) con prefazione di Vincenzo Guarracino.
Sue opere sono incluse in Lezioni di Poesia (Arcipelago Itaca, 2015) di Tomaso Kemeny e in numerose altre antologie. Con il poemetto ENIAC è inoltre incluso in iPoet Lunario in versi (Lietocolle, 2018). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante la plaquette “Grandi poeti” (2012).
Partecipa a letture poetiche, dibattiti culturali e blog di poesia. Ha preso parte ad alcuni eventi di azione poetica mito-modernista e alcune sue poesie sono state esposte congiuntamente a opere pittoriche in eventi organizzati dall’associazione Civico32 a Bologna.
Ha conseguito numerosi riconoscimenti per la poesia inedita, fra i quali gli sono stati assegnati i Premi San Domenichino, Marietta Baderna, Lino Molinario, Daniela Cairoli, Giovanni Descalzo, Luciano Nicolis, Piemonte Letteratura, Terre di Liguria, Il Giardino di Babuk, il Premio “Dante d’Oro” dell’Università Bocconi di Milano, il Premio della Stampa al Città di Acqui Terme.
Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Vincenzo Guarracino, Mauro Ferrari, Ivan Fedeli, Sergio Gallo, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Eleonora Rimolo, Gian Piero Stefanoni, Laura Caccia, Pierangela Rossi, Enea Roversi, Antonella Pierangeli.
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