Ventisettesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Padri, con il confronto fra poesie di Sbarbaro, Sinisgalli, Raboni, Cucchi.
Il padre è tema ricorrente nella poesia di tutti i tempi, soprattutto in relazione alla figura del figlio che vede da sempre in lui una figura di riferimento, in molti casi problematica e conflittuale, ma in ogni caso essenziale per la crescita, per la sua formazione d’uomo.
In questa rassegna di poesie sul padre partiamo dalla celebre poesia di Sbarbaro, tutta centrata sul sentimento, sull’affetto di un figlio (“per te stesso, egualmente t’amerei”) verso il padre che vede come riferimento di bontà, guida indiscutibile perfino nel caso in cui avvenisse il paradosso che si ipotizza nei primi versi (“se anche tu non fossi il mio / padre, se anche fossi a me un estraneo”). La poesia procede con andamento narrativo, scandito dalla colloquialità degli endecasillabi, rievocando episodi famigliari, a esempio della tesi sostenuta, fino alla ripetizione dell’ultima strofa in cui la figura del padre appare nella sua evidenza di “cuore fanciullo”, che lo rende unico “fra tutti gli uomini”.
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CAMILLO SBARBARO
(Da “Pianissimo” – Edizioni de “La voce”, 1914)
A MIO PADRE
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’ altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
che avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l’attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.

L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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