Fabrizio Bregoli su “Rosa del battito” di Donatella Nardin – oggi su Atelier

Segnaliamo sul numero odierno di Atelier on line la nota di lettura al nuovo libro di Donatella Nardin, dal titolo “Rosa del battito”, di recentissima pubblicazione per i tipi di Fara Editore.

Ringraziamo la redazione per la cortese ospitalità.

Immagine tratta dal sito dell’editore
http://www.faraeditore.it/vademecum/38-RosaNardin.html

Riportiamo alcuni stralci:

“Buttate pure via / ogni opera in versi o in prosa. / Nessuno è mai riuscito a dire / cos’è, nella sua essenza, una rosa.” (“Concessione”, da “Res amissa” in “L’Opera in versi”, Mondadori – 1998): così dice Giorgio Caproni in una sua poesia, affermazione che anche Donatella Nardin crediamo possa sottoscrivere, come emerge dalla poesia in chiusura a questa raccolta, che a questa raccolta dà anche il titolo, dove sono riscontrabili significative corrispondenze con il testo di Caproni: “altro non resta se non l’amore, / rosa del battito // per l’enigma che siamo”. Poesia e mistero si interrogano nella poesia della Nardin, perché è “il non detto” il centro nevralgico della poesia, soltanto questo sa offrire “da solo il suo senso profondo”. […]

È poesia della perdita quella che Donatella Nardin ci offre, nella forma di un dialogo prima di tutto con sé stessa perché possa diventare tramite verso l’altro, tentare un ricongiungimento con quanto abbiamo perduto, con chi abbiamo lasciato, restituirci alla dimensione della “comunione dei vivi e dei morti” (G. Raboni) nella rispettiva compresenza. […]

Vincere la perdita, dunque; curare la ferita. Dal punto di vista stilistico e formale il linguaggio della Nardin è diretto, improntato alla comunicazione con il lettore, argomentativo; le figure retoriche sono estremamente controllate, le metafore parche; l’indiscutibile matrice lirica di fondo viene compensata dalla concretezza della dizione, coerente con la missione che questa poesia si è data: “sanguinare leggera” per rendere “meno crudo il mancare”. […]

Concludendo, Donatella Nardin ci offre la sua poesia come zona franca, disarmata e disarmante nella sua semplicità schietta, senza inutili camuffamenti, con una voce poetica mai ammiccante, ma fedele solo alla sua necessità di esprimersi, umile nel porgersi all’altro nell’”alba chiara” che ci vede “amici, amanti, fratelli” e, ancora prima, uomini, quell’altro con il quale si condivide “l’enigma che siamo”, così bene espresso nei suoi versi.

Per leggere la nota completa su Atelier accedere al link:

http://www.atelierpoesia.it/portal/it/critica-it-mul/recensioni-mul/item/1257-donatella-nardin-rosa-del-battito-fara-editore-rimini-2020-lettura-di-fabrizio-bregoli

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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