
Recensione del venerdì sul sito La Recherche:
Di seguito riportiamo alcuni stralci:
“Exit in Fiamme”, il nuovo romanzo di Luigi Balocchi, è ambientato in una Milano di un imprecisato futuro, dominata dalle holding finanziarie che si servono della tecnologia per asservire e anestetizzare la coscienza civile, la capacità di discernimento delle persone (o ciò che ne resta), il tutto per un unico scopo, il più antico di tutti: fare profitto […]
La città ha assunto la forma di una selva urbana dominata dall’abuso, dall’immondizia, dalla violenza gratuita, dalla prepotenza di tutti su tutti, dal ricorso al suicidio come unica via di fuga; interi palazzi prima e interi quartieri poi, perfino le persone prendono misteriosamente fuoco, per autocombustione: il tutto a rappresentare simbolicamente il sopraggiungere della fine dei tempi, in un rogo finale che possa distruggere e al tempo stesso redimere, sterminandola, un’umanità incapace di un rapporto che non sia predatorio nei confronti della natura, della propria civiltà. […]
Balocchi sceglie un linguaggio di rottura, anti-convenzionale che è un pastiche di termini colloquiali, lombardismi, dialetto, gergo tecnologico, non-sense e calembour, calco biblico-profetico, slogan, linguaggi software, grammelot, il tutto combinato in una miscela linguistica davvero esplosiva, vivace, tutta sua. […] È uno stile che risente molto anche della sua pratica, non occasionale, della poesia: in certo periodare breve o brevissimo, prevalentemente paratattico, addirittura con proposizioni nominali, nel controllo del ritmo, nel ricorso alle immagini con funzione di simbolo o allegoria, c’è tutta la formazione (e la personalità) del poeta che dà valore e ricchezza alla sua scrittura. […]
Più che un romanzo distopico, come qualcuno lo ha definito, è un romanzo umanista in senso lato, ecologista in senso proprio, perché ci invita a recuperare il valore dell’equilibrio uomo-natura-mondo, che è alla base di ogni società giusta, democratica nell’accezione autentica del termine: insomma, la società in cui si spererebbe di poter vivere.
La recensione integrale può essere letta su:
Exit in fiamme è disponibile in libreria e sui seguenti store on-line…
https://www.amazon.it/Exit-fiamme-Luigi-Baloc…/…/ref=sr_1_1…
https://www.libreriauniversitaria.it/exit-f…/…/9788831924542
https://www.unilibro.it/…/balo…/exit-in-fiamme/9788831924542

Da “Exit in Fiamme” (tratto dalla pagina Facebook omonima)
..I laghi a monte sono asciutti; i fiumi della pianura intorno, ridotti a paludi di marci relitti. Perché il lupo è tornato nei nostri boschi? Ci si può dissetare anche col sangue, spero per lui. Con la gola riarsa, scendo di corsa in metrò. Mi fermo impietrito. Il fresco che mi dà un cicin di sollievo si mischia ai rutti scimmieschi di un’orda che tenta l’assalto ai tornelli. Infuria la rissa. Spinte urla grugni sporchi, davanti al gabbiotto in cui si sono asserragliati i bigliettai, un plotone di militari viene alle mani con la mandria di ceffi. Da una parte le divise dell’esercito, dall’altra quelle delle Gang. Nel mezzo di quel caos, un nugolo di disperati saltano di netto i tornelli. Terza generazione di Latinos, credo. Poco distante, due tristi figuri fissano quei provetti atleti con odio sprezzante. Loro sanno come odiare di santa ragione tra genti e bestie diverse. Non hanno troppi sofismi per il cervello. Tagliarli il naso e le mani, ecco cosa farà il califfato lombardo non appena ne avrà l’occasione. Lo farà pubblicamente, non distante da qui, in Piazza del Domm, sotto il giardino pensile di palme e banani che la LightSmile, ha donato lo scorso anno alla città.