Ottantesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Alberi con il confronto fra poesie di Sbarbaro, Brecht, Alberti, Noteboom.
Il tema della natura, con particolare riferimento al regno vegetale, è da sempre molto frequentato dalla poesia e dalla letteratura in genere: l’albero esercita un suo profondo fascino e capacità di attrazione, riassumendo in sé il messaggio di un forte radicamento alla terra (con le radici) e di tensione verso l’altro, verso il cielo (la chioma), elementi che lo connotano e gli conferiscono un particolare ascendente simbolico.
Nella sua prosa poetica Sbarbaro vive la relazione con l’albero nella forma dell’invidia, vedendo riassunto nell’albero tutto l’insieme delle qualità e delle virtù che dovrebbero essere proprie dell’uomo, a cui l’uomo dovrebbe ambire. Ecco allora la necessità di ritrovare e scoprire “fisionomie d’alberi” come strada per una restituzione dell’uomo alla sua natura più profonda, quella di essere “un comune albero”, nella semplicità quindi di uomo fra gli uomini, in equilibrio sincero con la ragione delle cose.
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CAMILLO SBARBARO
(Da “Trucioli”, Vallecchi, 1920)
38.
Ma ormai, se qualcuno invidio, è l’albero.
Freschezza e innocenza dell’albero! Cresce a suo modo. Schietto, sereno. Il sole, l’acqua lo toccano in ogni foglia. Perennemente ventilato.
Tremolio, brillare del fogliame come un linguaggio sommesso e persuasivo!
Più che d’uomini, ho in cuore fisionomie d’alberi.
Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019).
Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo.
Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere.
Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri.
Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.
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