Poesie che bene sanno esprimere lo spirito dei nostri giorni, queste di Enea Roversi, poesie che testimoniano, anche se “gli aggettivi” sono “ormai finiti”, che la parola ha ancora ragioni da dire, un senso da strappare a quel “rumore” che la confonde e ne fa contraffazione, chiacchiera.
Ci chiedono una restituzione a noi stessi questi versi, per procedere oltre lo steccato di ogni “paura”, ritrovare “semplicemente quello che eravamo / quello che consapevoli ancora saremo.”, perché lì c’è il nostro “centro del mondo”, perché il domani, la fine, risiede in ogni inizio, come sosteneva anche Eliot in East Cocker.
Condividiamo con piacere nel nostro blog con un invito alla lettura.

Alcuni testi scritti da me nel corso del 2020, naturalmente e rigorosamente inediti.
il cinema ha chiuso per sempre
troppi giri di parole per descrivere
l’amore e troppo poche le strade percorse
infiniti i soli asciugati dal maestrale
infinita la malinconia dei manifesti
strappati dietro le inferriate
con l’inutile l’indicazione degli orari
il cinema ha chiuso per sempre
le storie saranno presto dimenticate
ripiegate in un libro tascabile
affossate nel silenzio di foglie marce
un nubifragio di passaggio
toglierà di mezzo gli ultimi dubbi rimasti.

il centro del mondo
ma io lo ricordo ancora il nostro
primo bacio, ricordo bene la fontana
al centro della piazza, nel borgo
toscano che era in quel momento
il centro del mondo
del nostro mondo
delle viscerali emozioni, nostre
incorruttibili e torride
di tutto quell’essere così
semplicemente quello che eravamo
quello che consapevoli ancora saremo.
* * *
Noce 2020
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Grazie di cuore Fabrizio
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