Poesia a confronto: Autoritratti

Diciassettesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è Autoritratti, con il confronto fra poesie di Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Bellezza.

Il genere dell’autoritratto dell’artista, del poeta in particolare, si afferma con significativo successo nella nuova temperie romantica, in cui il culto della personalità, dell’individualismo e, in ultima istanza, la costruzione di una immagine “eroica” di sé trovano terreno fertile nel nuovo modello di cultura e società in cui l’iniziativa privata, il modello di mercato libero, le libertà di opinione e pensiero mutuate dall’illuminismo incominciano a prendere terreno.

Con evidenti parallelismi si cimentano in questo genere tre tra i maggiori autori del primo Ottocento, Alfieri, Foscolo, Manzoni, a vario titolo indicati dalla critica come protoromantici, preromantici, romantici a seconda delle sfumature interpretative. Tutti e tre gli autori scelgono la forma chiusa del sonetto, impiegano evidenti citazioni petrarchesche combinate con un linguaggio più contemporaneo, strutturano il sonetto in due parti, usando le quartine per descrivere le caratteristiche fisiche delle proprie persone e le terzine per riassumere i tratti fondamentale della propria personalità. In tutti e tre i sonetti emerge l’immagine di personalità conflittuali in una continua tensione fra passione e ragione, (“la mente e il cor meco in perpetua lite”, “do lode / alla ragion, ma corro ove al cor piace”, “All’ira presto, e più presto al perdono”), guerra interiore tipica dell’eroe romantico. Mentre Alfieri e Foscolo affidano alla morte il compito di dire l’ultima sul loro valore (“Muori e il saprai”, “Morte sol mi darà fama e riposo”), in Manzoni si dà questo compito a “gli uomini e gli anni” pur ribadendo la sostanziale inconoscibilità dello spirito umano nelle sue ragioni più profonde (“Poco noto ad altrui, poco a me stesso”).

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VITTORIO ALFIERI

(Da “Rime” in “Opere postume” – Piatti, 1804)

Sublime specchio di veraci detti,

mostrami in corpo e in anima qual sono:

capelli, or radi in fronte, e rossi pretti;

lunga statura, e capo a terra prono;

sottil persona in su due stinchi schietti;

bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;

giusto naso, bel labro, e denti eletti;

pallido in volto, più che un re sul trono:

or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;

irato sempre, e non maligno mai;

la mente e il cor meco in perpetua lite:

per lo più mesto, e talor lieto assai,

or stimandomi Achille, ed or Tersite:

uom, se’ tu grande, o vil? Muori, e il saprai.

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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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