“Zero al quoto” su “Frequenze Poetiche”

La rivista di poesia internazionale “Frequenze poetiche” ospita una selezione di testi tratti da “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018) con una breve nota introduttiva di poetica in cui si dà una, fra le molteplici, chiavi di lettura del titolo.

Potete visitare il blog on-line per leggere le poesie. La nota di poetica è anche riportata su questa pagina.

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Dichiarazione di poetica

La poesia probabilmente non ha nessun compito fondativo, nasce spontaneamente da un vizio del linguaggio: la rivendicazione della parola a una propria ragione autonoma, indipendente da un uso pratico, fattuale. La poesia ha valore nel suo stesso esercizio, la ricerca strutturale di un linguaggio che ambisce alla pienezza della forma, l’astrazione in uno spazio solo suo, di cui si è riappropriata, quello dove forma e contenuto coincidono, convergono in senso.

E lo stesso vale anche per l’uomo per il quale è oggettivamente difficile riscontrare una necessità alla sua esistenza (a meno di ammettere orizzonti trascendentali e quindi esterni all’insieme d’appartenenza), se non la missione a una trasmissione di sé oltre il proprio esiguo dominio temporale, matematicamente inteso, come spazio del suo essere: missione alla quale solo la parola, esiliandosi nella forma-poesia, può assolvere, attraverso un processo di negazione del suo stesso atto creativo, il ripudio del suo creatore. Questo può accadere solo per divisioni successive, riduzione dei termini, smascherando del linguaggio le finzioni, con un processo non diverso, filosoficamente, da quanto avviene in un crivello di Eratostene o con la regola di Ruffini, ossia smembramenti successivi, ciascuno dei quali serve a svelare l’inganno per gradi incrementali, raffinamenti differenziali.

L’aspirazione di ogni espressione poetica (e artistica in senso lato) è ambire a qualche forma di resto utile, una scoria buona in cui sia possibile un rispecchiamento, dopo avere sfrondato la contingenza, il superfluo. Tuttavia, riuscire a distinguere questo nucleo residuale, per quanto fragile – infinitesimo – prima che esso si confonda nel rumore bianco di fondo, si riduca al suo nulla – parte di un Nulla più ampio e sistemico – significa avvicinarsi asintoticamente a una curva di senso che appare, man mano la si approssima, sempre più repulsiva alla tangenza, al contatto. È lì che uomo e poesia si incontrano.

Ma questo inarcare la parola fino al suo limite massimo, al suo disvelamento, avvicinarla al punto di collisione con questo zero al quoto – dove l’auspicato resto utile sembra essersi smarrito – per poterlo così preservare, o provvisoriamente difenderlo, è in definitiva la ragione per cui la poesia merita di essere scritta.

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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