GEOGRAFIA DI CONFINE
Avevi la passione dei confini
tracciare fronti di demarcazione,
la loro geografia compiuta. Solida.
Per questo t’affidavi alle cartine
quella certezza di valichi e passi,
ciò che serve a dare ordine alle vite,
fosse anche un limbo nel deserto, un muro
una zona demilitarizzata.
A noi non è servito confinarci
ciascuno in un cordone sanitario
perché c’è sempre una metà che manca,
l’amore che rimane impronunciato.
C’è bastato credere
franca una terra di nessuno, noi
intatti territori d’oltremare,
colonie d’una uguale solitudine.
© Inedito
© Fabrizio Bregoli
Fabrizio Bregoli è nato nel bresciano e risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Da sempre unisce all’interesse per la tecnologia la passione per la poesia, l’epistemologia, la filosofia matematica, la storia contemporanea.
Ha pubblicato alcuni progetti poetici fra cui “Cronache Provvisorie” (VJ Edizioni, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016)…
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Bellissimo testo, e finale eccezionale: “colonie d’una uguale solitudine” Vincenzo Lauria
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Grazie per la lettura e il commento
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