Tardigrada è il titolo di un poemetto scritto a 8 mani dal sottoscritto (sotto lo pseudonimo di Guido Cavalcanti) con gli amici poeti Elena Cattaneo (Compiuta Donzella), Sergio Gallo (Lapo Gianni) e Gianfranco Isetta (Cecco Angiolieri).
Esempio di come la poesia sia stare insieme, crescere e confrontarsi con l’altro prima ancora nella quotidianità delle nostre vite che nella scrittura.
Ne è stata fatta una lettura poetica integrale a Savigliano in data 21/10/2017 con degustazione di vini associati ai quattro poeti.
Seguono alcuni estratti, pubblicati anche su la rivista “Il Segnale”
Tardigrada sp.
Suite zoofila a quattro voci[i]
“Cecco, i’ vorrei che tu ‘l Notaro e io…”
“He prayeth well, who loveth well
Both man and bird and beast.
He prayeth best, who loveth best
All things both great and small;”
Samuel Taylor Coleridge
The Rime Of The Ancient Mariner
“Do I dare
Disturb the universe?
In a minute there is time
For decisions and revisions which a minute will reverse.”
Thomas Stearn Eliot
The Love Song of J.Alfred Prufrock
I
Come tardigrado a spasso su un filo di muschio
non chiedo per quanto sopravvivrò
a carenze d’ossigeno, d’acqua o cibo,
mutate condizioni di pressione e temperatura.
Esposizione a perniciose radiazioni,
subdoli virus, batteri patogeni.
Metalli pesanti, veleni sottili.
Imprevedibili effetti collaterali
di molecole farmacologicamente attive.
Non bado alle ombrose screziature delle mie
retrattili protuberanze telescopiche.
Sicuro oggi d’avere per nutrimento
protozoi, nematodi, rotiferi o qualche mio
tarchiato consimile d’acqua dolce
ma che sarò io domani il nudo pasto
sull’apparato succhiante d’un dio
bramoso d’anime, io, con le mie
singolari esperienze e capacità
dell’evoluzione d’altre future specie
il sottile anello di congiunzione.
Lapo
II
Come un tardigrado in bilico
su un filo di muschio…
Scelgo l’albero
dalle robuste rughe
dipinte di memoria,
un sapiente custode
col respiro e le storie
umanissime di foglie
caduche e restie a scendere.
S’incurva a contendere
quella parte del tempo
che mi sfugge insolente.
Cerco l’abbraccio dolce
che con la sua nudità
ne sorprenda l’intima
saggezza ingannatrice.
Cecco
III
… Come tardigradi a un filo di muschio
o anguiformi protei a concrezione
di stalagmiti – dico e qui m’invischio –
non si fosse congegno a selezione
naturale, o spuria coincidenza
ma il reggerci allo sghembo d’una vertebra
per adattamento o per renitenza,
come a matrice che diserta ogni algebra.
Punti discontinui fra nulla e caso.
Chimica del carbonio o maleficio:
stessa materia, stesso volto abraso.
Respiro che sfiata, breve artificio
di dis-funzioni a derivata ripida.
Geometrie a dissolvenza rapida.
Guido
IV
Tardigrado ero
in bilico sul filo di muschio.
Disidratato attendo
la lacrima che
gonfio mi renda vivo
ancora.
Senza cura s’attardano
dita a microscopio,
non vedo occhio,
bulbo benevolo.
Solo cono d’ombra
a schiacciarmi.
Mostro infinitesimale,
pulviscolo animale.
Identico nella sequenza
di vita subita, di morte
in attesa.
Compiuta Donzella
[i] Suite zoofila a quattro voci: scritta nel 2017 da Sergio Gallo (Lapo), Gianfranco Isetta (Cecco), Fabrizio Bregoli (Guido) ed Elena Cattaneo (Compiuta Donzella).
Grazie Fabrizio una bella esperienza
Una bella storia di unione e di amicizia poetica. Un onore avere collaborato con te, Sergio e Elena.