Site icon La poesia di Fabrizio Bregoli

Su “Non era mia intenzione” di Francesca Maria Federici (Ensemble, 2023)

Colpisce di questa prima raccolta di Francesca Maria Federici la leggerezza espressiva, la capacità di esprimere con profondità ed intensità, nei suoi versi, situazioni di vita quotidiana e riflessioni interiori, con un linguaggio piano eppure incisivo, libero da sedimentazioni o imitazioni letterarie. L’opera, dalla struttura eterogenea come è tipico di molte opere prime, pur con alcune residue ingenuità, assolutamente giustificabili, dimostra nell’insieme una buona tenuta, sa essere intensa e coinvolgente per temi e per stile.

Anche quando affronta il tema amoroso, come nella sezione “Gennaio”, in cui si racconta della fine di un amore, l’autrice sa introdurre quegli elementi originali che fanno la differenza, come nel caso dell’interessante poesia “Grasso per biciclette”, toccante per la luce particolare che si sa dare a un gesto che, per il resto, potrebbe passare come assolutamente inosservato: “Tutto fuori si è fermato / perché fa caldo ed è domenica sera / tranne la tua mano sapiente / che fa girare il pedale / e unta di grasso accarezza la catena.” […] “Vorrei dirti non fermarti / restiamo così per sempre, ti dico / fermati / che mi fai scoppiare il petto”. Sempre in questa sezione colpisce anche il finale della poesia “Sopravvivere”: “Dopo, al ristorante, ho indicato una vecchia coppia / e ti ho mentito . / La verità è che ho paura / di diventare come loro / e di essere quella dei due / che dovrà sopravvivere / un giorno.”.

Oltre alla sfera interiore l’autrice ha degli esiti interessanti anche nelle poesie della sezione “Fotografie ignoranti”, caratterizzate dalla attenzione sul mondo, sulle presenze che lo vivono: colpiscono soprattutto i ritratti in versi di “Una passante ” (omaggio a Baudelaire?) e dei vecchi, al margine della vita metropolitana, i quali diventano occasione per rivendicare il ruolo che compete alla poesia, come nella ottima chiusa: “Un libro è l’unico modo / per salvarsi / dal resto del mondo.”. Sempre con il minimo dispendio di risorse retoriche o letterarie, l’autrice sa con la sua semplicità andare dritta alle ragioni che intende evidenziare, offrendoci sempre uno sguardo alternativo e particolarissimo sulla realtà: nonostante l’understatement del titolo, fosse o non fosse una precisa intenzione (riprendendo il titolo della raccolta), la scrittura dimostra invece consapevolezza, determinazione.

Meritano una considerazione a sé le ultime due poesie della raccolta , caratterizzate da un linguaggio più rarefatto e allusivo: se fossero ultime, oltre che nella collocazione, anche nell’ordine cronologico di composizione, potrebbero rappresentare un’anticipazione di sviluppi poetici futuri (“Ma nuove combinazioni invisibili / di gesti e di parole / oggi si espandono” […] “trasformandosi in qualcosa”). Non ci resta che attendere questa trasformazione.

Immagine della copertina tratta dal sito dell’editore: https://www.edizioniensemble.it/prodotto/non-era-mia-intenzione/

Per ulteriori informazioni sul libro si invita a consultare il sito dell’editore

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