Novantatreesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Stelle con il confronto fra poesie di Rimbaud, Ungaretti, Guidacci, Bacchini.
L’osservazione della volta celeste, quando è notte e viene popolata dalla presenza delle stelle, esercita un fascino sempre vivo, anche per l’uomo contemporaneo. Le stelle, corpi celesti che la scienza ha catalogato e classificato, oggi privati di qualunque aura spirituale e metafisica, non cessano tuttavia di avere un forte elemento evocativo e simbolico che li ha fatti e li fa ricorrere spesso in poesia.
Nella poesia di Rimbaud, che si apre con la stella come protagonista, assistiamo a una serie di associazioni metaforiche inconsuete e molto pregnanti semanticamente, che rendono la poesia di un’innovatività assoluta per il suo tempo. Stella, infinito e mare prendono corpo e forma nella figura dell’amata a cui l’uomo soccombe, come emerge con evidenza dal verso finale della quartina.
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ARTHUR RIMBAUD
(1871)
L’étoile a pleuré rose au cœur de tes oreilles,
L’infini roulé blanc de ta nuque à tes reins
La mer a perlé rousse à tes mammes vermeilles
Et l’Homme saigné noir à ton flanc souverain.
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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