Site icon La poesia di Fabrizio Bregoli

“Sul confine” di Massimo Bondioli (puntoacapo, 2021)

Segnaliamo con piacere questa nuova pubblicazione:

SUL CONFINE di MASSIMO BONDIOLI (puntoacapo Editore, 2021; prefazione di Fabrizio Bregoli, postfazione di Stefano Prandini)

Il volume è ordinabile presso le migliori librerie ed acquistabile sui principali siti di e-commerce, oltre che tramite il sito della casa editrice puntoacapo.

Scrivo nella prefazione all’opera:

[…]

Ecco allora la centralità del tema del confine, che crediamo di intendere correttamente se si fa riferimento al concetto di “limes”. Il limes, per i Romani dell’Impero, è al tempo stesso sia il confine, la linea di demarcazione del territorio di competenza – sia essa una barriera naturale oppure artificiale costruita a scopo difensivo -, sia la zona impresidiata, ossia un insieme di territori “a geografia variabile” soggetti a frequenti flussi di migrazione fra l’interno e l’esterno, territori di difficile attribuzione giurisdizionale e caratterizzati quindi da osmosi, interscambio, movimenti di interazione imprevisti. È proprio in questa zona di transizione, nella sua “mappa precaria” che ci conduce Bondioli con la sua poesia, affrontando uno dei temi cruciali della contemporaneità a cui molti, troppi, sembrano volersi sottrarre: le conseguenze, ormai irreversibili, di quegli scambi e ibridazioni, dovuti soprattutto ai fenomeni migratori e alla globalizzazione, ai quali è impossibile e anti-storico opporsi. Non esiste strada diversa per affrontare la questione se non quella della integrazione, della ammissione di questa zona franca (il limes) che riunisce aldilà della rigidità del confine predeterminato: questa zona franca che sono l’accoglienza e la partecipazione, consci naturalmente della grande sfida che ciò comporta, delle tensioni che vanno gestite e condotte a un punto di equilibrio, quello della tolleranza e della comunione consapevole e reciproca. È questo il tema cruciale della poesia di Bondioli, tema così cruciale che l’autore, con grande maturità, ha la consapevolezza di non esprimere mai per la via breve, con dichiarazioni esplicite che depotenzierebbero il messaggio, lo farebbero diventare retorica, ma di esemplificare con il dato concreto della vita, dei suoi accadimenti e delle sue coincidenze, fino all’emersione del fortuito, che non è mai caso fine a se stesso, ma realtà senza filtri, che si espone nella sua evidenza, semplicemente. Solo così è possibile davvero addentrarsi “dentro la trama complessa /del mondo.

[…]

Bondioli porta a compimento il suo percorso coerente, costruito passo a passo in questo libro, fra le “infinite sfumature dei mattoni” dove si può trovare “la breve quiete della faglia”, per “allentare / il peso della Storia”, come era possibile da ragazzo in compagnia del padre, passando vicino ai ruderi di un tempo passato. E la scommessa della poesia – ci ricorda bene Bondioli nella chiusa – è tutta qui: credere nel gesto improbabile, che aiuti a orientarci quando si brancola come ciechi nel disordine dei propri labirinti, nel gesto incongruo e disarmante, semplice come la cancellatura fatta con la gomma da un bambino:

Ma con la gomma alla mano

pronta ad aprire la strada

se m’ero scordato il varco

per l’uscita.

È da lì – ci dice Bondioli – che occorre ripartire.”

Copertina del libro, tratta dal sito di puntoacapo Editore
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