Riletture estive – “Nella consuetudine del tempo” di Luisa Delle Vedove – da “Casamatta – Giugno 2021”

La poesia di Luisa Delle Vedove è uno scandaglio nell’interiorità, alla ricerca di quelle ragioni interiori che stanno alla base del dialogo fra uomo e tempo, nel tentativo di poter tradurre questa esperienza cognitiva in parola, in verso. Si tratta quindi di una poesia essenzialmente intimistica, tutta concentrata sulla emergenza dell’io, che si interroga a fondo, esplora le zone di buio che si annidano pervicacemente nella nostra interiorità, per portarle alla luce, esporle in forma di versi per chi le vorrà accogliere. Ma questo non comporta nella poesia di Delle Vedove un ripiegamento solipsistico, anzi porta alla comprensione che scaturisce dal dialogo silenzioso con sé stessi, ossia che si è unità in movimento di resistenza con l’intera comunità degli uomini: “moltitudine unita in cammino / mentre la terra frana”. Risiedere “nella consuetudine del tempo”, come recita il titolo della raccolta, non significa allora adeguarsi a un ordine imposto, accettare lo status quo dell’esistenza in tutte le sue implicazioni problematiche, ma interrogarsi sul senso di un percorso nel quale la poesia è una delle strade concrete da attraversare, da percorrere.

Colpisce nella poesia di Delle Vedove la rilevanza che si attribuisce alla memoria e al ricordo (cioè la forma con cui la memoria sa esprimersi), per riportare in emersione il passato che ci appartiene; ma anche saperne svelare la trasformazione, svelarne ogni illusorietà conformistica. La figura della casa, il luogo della intimità domestica e dell’accoglienza, a cui la memoria ci riconduce, il luogo ”della breve / murata infanzia”, diventa allora lo scenario disabitato delle nostre aspettative irrisolte, tutto “blocchi di buio” e cortili in cui “l’erba cresce a dismisura”: la poesia di Delle Vedove diventa così anche poesia che accerta  lo spossessamento, il sabotaggio di tutto quanto autenticamente ci appartiene. 

[…]

Continua su CasaMatta

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d