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Riletture estive – “ferma l’ali” di Anita Piscazzi e Michel Godard – da “Casamatta – Aprile 2021”

Si presenta nella forma di un libretto d’arte dalla grafica molto curata, rilegato a mano con uno spago, e accoglie al suo interno una raccolta di poesie di Anita Piscazzi e un CD con musiche di Michel Godard e voce recitante della stessa Anita Piscazzi: si tratta di un interessante lavoro in cui musica e poesia si combinano in un’ottima armonia, in cui nessuna delle due prevarica sull’altra; anzi le due componenti si danno forza, in un disegno d’insieme coinvolgente e ben orchestrato.

Anita Piscazzi ci aveva abituato fin dal suo lavoro “Maremàje” (Campanotto, 2012) a un’evidente attenzione verso l’oralità e le lingue minoritarie che la esprimono: qui il percorso si compie grazie alla collaborazione con Michel Godard che, oltre alla composizione delle musiche, le interpreta con basso elettrico e serpent SBergen, strumento quest’ultimo che dà un sapore onirico e mistico all’esecuzione che bene si sposa con il tratto, decisamente orfico, della poesia della Piscazzi (e, non a caso, “Il sogno del serpente” è anche il titolo di uno dei brani presenti nella raccolta). La parola di Anita Piscazzi, interpretata con un timbro caldo e corposo, a tratti sognante, a tratti oracolare, grazie alla dosatura attenta delle pause e dell’intonazione, rende con efficacia la sostanza dei suoi versi, intrisi di spiritualità e mistica (si veda anche il riferimento a Umiliana de’ Cerchi, mistica medievale fiorentina a cui è dedicato il testo eponimo), ma anche di quella sensualità tutta mediterranea dell’autrice che è fortemente  radicata alle sue radici salentine, a quella regione crogiolo di culture e luogo dell’incontro fra civiltà e diversità in dialogo costante fra di loro. La combinazione fra musica e versi riesce bene anche grazie alla solida formazione musicale dell’autrice, diplomata in pianoforte al conservatorio e studiosa di storia della musica, basi solide che testimoniano come questo non sia un esperimento fine a sé stesso, ma il risultato di un percorso coerente e maturato con consapevolezza.

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