Settantunesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Fiumi con il confronto fra poesie di Ungaretti, Solmi, Neruda, Celan.
Il fiume ha da sempre una fortissima valenza simbolica, fin dall’epoca classica (si pensi alla nota immagine di Eraclito): lo scorrere delle acque dalla fonte alla foce, il fascino delle sue rive, l’elemento primordiale (l’acqua) che lo nutre sono tutti elementi di particolare efficacia espressiva, soprattutto in poesia.
In questa carrellata di poesie a tema è impossibile prescindere dalla celeberrima poesia di Ungaretti in cui tutte le fasi salienti della giovane vita del suo autore si riassumono nell’immagine di altrettanti fiumi: il Serchio, il Nilo, la Senna e, infine, l’Isonzo, il fiume della guerra che l’autore sta vivendo, ma anche il solo elemento, in una natura straniata e devastata, che può ancora offrire brandelli di “rara felicità”, quanto tutto intorno è notte, la vita “una corolla / di tenebre”.
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GIUSEPPE UNGARETTI
(da Allegria di naufragi, 1919 – in “Vita di un uomo”, Mondadori – 2016)
I FIUMI
[…]
Questi sono
I miei fiumi
Questo è il Serchio
Al quale hanno attinto
Duemil’anni forse
Di gente mia campagnola
E mio padre e mia madre.
Questo è il Nilo
Che mi ha visto
Nascere e crescere
E ardere d’inconsapevolezza
Nelle distese pianure.
Questa è la Senna
E in quel suo torbido
Mi sono rimescolato
E mi sono conosciuto
Questi sono i miei fiumi
Contati nell’Isonzo
Questa è la mia nostalgia
Che in ognuno
Mi traspare
Ora ch’è notte
Che la mia vita mi pare
Una corolla
Di tenebre
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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