Sessantanovesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.
Il tema affrontato oggi è Conchiglie con il confronto fra poesie di Alceo, Verlaine, Pozzi, Mansfield.
Le conchiglie, abbandonate dalla risacca sulla spiaggia, nella loro bellezza misteriosa sono sicuramente elementi naturali ricchi di suggestione, con i quali la poesia si è spesso confrontata, fin dall’età classica.
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Sempre sul tema amoroso è la poesia di Antonia Pozzi che prende le mosse da un bacio, in un’atmosfera romantica e sentimentale di fondo. La conchiglia viene qui impiegata in chiave simbolico-metaforica, associata alle mani che si congiungono, per indicare uno stato di pace e di quiete affettiva raggiunta, compiuta. Le successive immagini del “cielo d’estate”, delle “distese di grano”, fino alla “trillante allodola” (che dà pure il titolo alla poesia) rafforzano questa idea di “serenità”, armonia conseguita grazie all’amore.
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ANTONIA POZZI
(Da Parole, Garzanti, Milano 1989)
L’ALLODOLA
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.
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