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Poesia a confronto: Sono solo canzonette

Sessantesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è Sono solo canzonette con il confronto fra poesie di Giacomo da Lentini, Lorenzo de’ Medici, Raboni, Fortini.

Ci avvaliamo del titolo di una canzone famosa di Edoardo Bennato per proporre in questo confronto una selezione di poesie riconducibili al genere della “canzonetta”. La canzonetta, variante semplificata della canzone – struttura metrica per eccellenza della lirica volgare, secondo Dante – è una forma poetica fra le più antiche che, mutuata dalla tradizione provenzale, raggiunge particolare fortuna nella poesia italiana a partire dalla scuola siciliana.
“Maravigliosamente” di Giacomo da Lentini, detto Il Notaro, è un esempio notevole di canzonetta amorosa, tutta inscritta nella tradizione della poesia cortese: l’elogio della donna amata, “fiore d’ogn’amorosa”, che qui diventa “figura” dipinta nel cuore del poeta, sempre presente nei suoi pensieri, anche se il poeta è incapace di manifestare il suo amore davanti all’amata, per naturale imbarazzo, per quanto in lui arda “una doglia” che lo travolge e che gli è arduo dominare. La canzonetta allora è il messaggero d’amore che, recapitato all’amata, con la sua “lingua” sincera, si fa testimonianza di questo amore, invocato come ciò che è più caro.

[…]


GIACOMO DA LENTINI, detto IL NOTARO


Maravigliosamente
Un amor mi distringe
E sovenemi ogn’ora.
Com’omo che ten mente
In altra parte e pinge
La simile pintura,
Così, bella, facc’eo:
Dentr’a lo core meo
Porto la tua figura.
 
In cor par ch’eo vi porte
Pinta como voi sete,
E non pare di fore.
O Deo, che mi par forte!
Chè non so se savete
Com’eo v’amo a bon core;
Ca son sì vergognoso
Ch’eo pur vi guardo ascoso
E non vi mostro amore.
 
Avendo gran disio,
Dipinsi una pintura,
Bella, a voi simigliante;
E quando voi non vio,
Guardo in quella figura
E par ch’eo v’aggia avante;
Si com’om che si crede
Salvarsi per sua fede
Ancor non veggia inante.
 
Al cor m’arde una doglia
Com’om che ten lo foco
A lo suo seno ascoso,
Che quanto più lo ’nvoglia,
Allor prende più loco
E non po stare incluso:
Similemente eo ardo
Quando passo e non guardo
A voi, viso amoroso.
 
Se siete, quando passo,
In ver voi non mi giro,
Bella, per risguardare:
Andando ad ogni passo
Gittone uno sospiro
Che mi face angosciare:
E certo bene angoscio
Ch’a pena mi conoscio,
Tanto forte mi pare.
 
Assai v’aggio laudato.
Madonna, in molte parte,
Di bellezze ch’avete;
Non so se v’e contato
Ch’eo lo faccia per arte,
Che voi ve ne dolete:
Sacciatelo per signa
Ciò che vi dirò a lingua
Quando voi mi vedete.
 
Canzonetta novella,
Va, e canta nova cosa,
Levati da maitino
Davanti a la più bella,
Fiore d’ogn’amorosa,
Bionda più ch’auro fino.
Lo vostro amor, ch’è caro,
Donatelo al Notaro
Ch’è nato da Lentino.
 

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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.

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