Vincenzo Lauria ci fa dono oggi, sul sito Literary.it, di un’intensa e puntuale nota di lettura su Notizie da Patmos (La Vita Felice, 2019). Lo ringraziamo per la cura nella sua analisi, per aver messo in luce nuovi elementi che sono d’aiuto all’autore stesso per comprendere meglio le ragioni di una scrittura, di un progetto poetico.
Scrive Vincenzo Lauria:
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La poesia diviene così, l’anello di congiunzione, forse unico, tra questi due intatti territori d’oltremare (come lo stesso Fabrizio scrive in “Geografia di confine”), nella dislessia di un noi impronunciato.
Colpiscono l’estrema consapevolezza e la lucidità emotiva con le quali Fabrizio tenta di astrarsi da questo dualismo per riuscire a scriverne (non senza dolore: abusivo, ripudiato, riformato sono alcuni degli aggettivi associati all’essere figlio).
Non è un caso se gli unici colori nominati all’interno della raccolta sono il bianco e il nero (con l’unica eccezione dell’azzurro), non esistono infatti sfumature di grigio per l’incomunicabilità di questi due mondi. Tante le differenze e le distanze, pochissime le intersezioni se anche nella cura dell’orto minimo… la divisione è il solo nostro spazio (da “Il nostro spazio” a pagina 27) o in “Esercitazioni di Filatelia”: …Nel cercarsi attento di mani e ciglia / pensarti padre, per un istante solo e ancora in “Comuni divergenze” ….Tu amavi fabbricarti le cartucce / con antica perizia di speziale
….Io invece preferisco la poesia, / la scienza bellicosa del disarmo….
Poesia dunque come terzo lato di una triangolazione scalena in cui l’amore è tanto palpabile quanto incomunicabile, al punto che alcuni testi, estrapolati dalla raccolta, potrebbero parlare non di un amore filiale ma di un amore più genericamente creduto non corrisposto o, più comunemente, non condiviso.
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Vincenzo Lauria
La recensione completa è disponibile sulla rivista Literary.it, che rigraziamo per l’accoglienza
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