“Dendrarium” di Alexander Shurbanov – Recensione su Inkroci.it

Sulla rivista di letterature Inkroci è disponibile la mia nota di lettura alla raccolta “Dendrarium” del poeta bulgaro Alexander Shurbanov (Musicaos, 2021,) con le traduzioni in italiano di Valentina Meloni e Francesco Tomada.

Scrivo nella recensione:

[…]

A presiedere al lavoro nel suo insieme, come emerge con evidenza dall’epilogo, è la volontà di “ritornare agli alberi”, “stare con le foglie / le fioriture”, non però come fuga irrazionalistica dal mondo, evasione bucolica o arcadica, ma come strumento per poterlo meglio comprendere, restituirlo a quel rispecchiamento autentico fra parola e mondo, perché l’uomo possa evadere dalla auto-condanna “alla destituzione” che si è inflitto. L’autore ci dice che la “lingua è illegnita” e compete alla poesia ricondurla al suo compito, quello di rieducare l’uomo a un rapporto rispettoso e paritario con la Natura.  […]

Ecco dunque come sia necessario venire meno al pregiudizio antropocentrico, alla presunzione di una superiorità implicita che spetterebbe all’uomo in base alla catena evolutiva, anzi come questa scala di importanza vada rovesciata, in modo tale da saper ammettere guardando un albero “che abbia ragione lui”. Anzi gli alberi ci offrono quotidianamente la dimostrazione di come siano loro a conoscere davvero il significato dell’ascesa, come siano loro che sanno “passeggiare in cielo”, obbligandoci a spingere il nostro sguardo verso l’alto sollevandolo dal suolo, allargando la linea del nostro orizzonte, noi che, come uomini, siamo “della razza di chi rimane a terra” (Montale). […]

Questa di Shurbanov, prima ancora di essere ecopoesia o poesia animata da una forte spinta etica al bene e al giusto, è soprattutto un atto di amore verso queste creature straordinarie: alberi, piante, fiori, arbusti, compresi pure quelli infestanti a cui compete un ruolo altrettanto importante nell’ordine naturale. E Shurbanov riesce a condurci per mano in questo incontro, con semplicità e schiettezza, con una sensibilità sincera e partecipe, con lo stesso entusiasmo di un bambino che si affaccia sul mondo e ne comprende l’anima pulsante: lo fa con una lingua piana e discorsiva, ma illuminata da spinte interne che non la rendono mai prosastica, una lingua che evita i tecnicismi botanici o il nozionismo, una lingua che è poesia per sua costituzione naturale. Perché la poesia si dà, semplicemente. E la sua ci sa veramente restituire a “un amore inconfessato / che è rimasto in silenzio troppo a lungo.”

La nota di lettura integrale può essere letta su Inkroci – Rivista di letterature

La nota di lettura è disponibile anche in lingua inglese, con editing di Rishi Dastidar, su Inkroci – Edizione in lingua inglese

Ringrazio di cuore Emilia Mirazchiyska, Heiko H. Caimi, Valentina Meloni, Rishi Dastidar, Luciano Pagano e, naturalmente, Alexander Shurbanov per la condivisione e per l’opportunità offerta.

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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