Poesia a confronto: Dire addio

Trentacinquesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è Dire addio, con il confronto fra poesie di Ungaretti, Auden, Bishop, De Angelis.

Perdere una persona cara è sempre un avvenimento tragico, irrimediabile. È una delle esperienze che segna maggiormente le nostre vite, lasciando spesso delle ferite insanabili, sollevando interrogativi ai quali si è impossibilitati a rispondere. Il tema del distacco, del commiato è da sempre appannaggio profondo della parola poetica. Come sostiene anche Rilke, in fondo, “noi viviamo per dire sempre addio”.

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Auden sceglie invece il blues (appartenente alla tradizione dei neri d’America, genere musicale ancora oggi molto noto) per dare corpo alla perdita dell’amato. A prevalere in questa poesia è la figura retorica dell’iperbole: agli accadimenti quotidiani, alla natura, all’ordine stesso del cosmo viene chiesto di sconvolgersi, arrestarsi nel loro ordinario accadere, perché tutto deve essere vestito a lutto, specchio nero della perdita. La dura realtà è riassunta in un verso semplice, netto: “I thought that love would last forever: I was wrong”.

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Continua sul blog “Laboratori Poesia“:

http://www.laboratoripoesia.it/poesia-a-confronto-dire-addio/

WYSTAN HUGH AUDEN

(Da “Four Cabaret Songs for Hedli Anderson”, 1940)

FUNERAL BLUES

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Era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est, il mio Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo domenicale,
il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, la mia voce, la mia canzone;
pensavo che l’amore durasse per sempre: sbagliavo.

Le stelle non servono a nulla, ora; spegnetele tutte,
impacchettate la luna e smantellate il sole,
prosciugate l’oceano e spazzate via i boschi;
perché niente ora può essere di alcun conforto.

(traduzione di Fabrizio Bregoli)

Photo by Jordan Benton on Pexels.com

L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.

Pubblicato da Fabrizio Bregoli

Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni. Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019). Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo. Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere. Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri. Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.

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