Site icon La poesia di Fabrizio Bregoli

Su “La regola dell’orizzonte” di Alessandra Paganardi (puntoacapo – 2019)

La poesia di Alessandra Paganardi, come testimonia il titolo del libro che è desunto dal linguaggio della fotografia, è uno sguardo attento e partecipe sul mondo, consapevole che “tutti i posti sono ovunque” e quindi fare poesia è innanzitutto un addestramento dello sguardo, perché possa scalfire la superficie e penetrare il senso delle cose. Questo porta l’autrice ad adottare un linguaggio preciso, epurato da qualunque intento o tentazione esornativa, tutto teso a una concentrazione del verso che non permette alcun indugio di sorta: occorre saper conficcare “dentro il fianco la parola”, parola che è al tempo stesso ferita necessaria e faglia che possa far riaffiorare quel “moto opaco delle cose” di cui parla Giancarlo Pontiggia nella sua nota in quarta di copertina. C’è una rivendicazione lucida, in questi versi: al proprio diritto alla vita, al poterla e saperla amministrare nella libertà e nel rispetto del mondo, senza perdersi, ma scendendo a patti – dolorosamente, certo – con l’ordine conflittuale che lo presiede. Ne deriva un libro potente con una dizione incandescente, ma senza essere innestato in una matrice orfica, ormai fin troppo abusata, da molti: si intuisce invece una “ragione” poetica sempre presente, che ordina e governa i versi, mette a fattore comune immagine ed esperienza, come viene dimostrato dall’andamento essenzialmente poematico e intertestuale che collega fra di loro le poesie. È così che l’autrice sa offrirci, in modo convincente, una poesia “per medicare il buio / per guarire la terra”

Fabrizio Bregoli

Per una selezione di poesie dal libro si acceda al link seguente sul blog Perigeion.

Buona lettura!

L’elenco di tutte le recensioni scritte da Fabrizio Bregoli è disponibile sulla pagina Le mie recensioni

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