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Poesia a confronto: Lune contemporanee

Venticinquesimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è Lune contemporanee, con il confronto fra poesie di Yeats, Gatto, Zanzotto, Valduga.

La luna è da sempre un chiodo fisso dei poeti e risulta praticamente superfluo spiegarne le ragioni che sono evidenti a chiunque si sia lasciato affascinare dalla sua presenza nella notte. Le fonti classiche sono innumerevoli, nella letteratura italiana e straniera, e non c’è lettore che non ricordi poesie memorabili che hanno come riferimento la luna (si pensi ad Ariosto, Leopardi, D’Annunzio, e molti altri). È nel manifesto del futurismo, a cura di F. T. Marinetti, che ci si dà come missione: “Uccidiamo il chiaro di luna”, a testimonianza di come l’identificazione luna-poesia sia quasi tautologica.

Diamoci dunque una linea di confine e vediamo di parlare di luna con autori il più possibile contemporanei. Sia il nostro nastro di partenza l’anno 1919 e cominciamo con Yeats.

Nella poesia di Yeats assistiamo a un’atmosfera magica in cui il gatto (“il nero Minnaloushe”) e la luna sembrano fondersi e diventare un unico organismo simbiotico, il tutto grazie alla danza nella notte che scatena il prodigio. E segno della fusione diventano le pupille del gatto che seguono lo stesso decorso delle fasi lunari. La poesia è caratterizzata da grande leggerezza, è la fantasia che domina la scena e che può rendere la metamorfosi possibile.

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http://www.laboratoripoesia.it/poesia-a-confronto-lune-contemporanee/

WILLIAM BUTLER YEATS

(Da “The Wild Swans at Coole” – Macmillan, 1919)

IL GATTO E LA LUNA

Il gatto andava qua e là

e la luna girovagava come una trottola
e il più prossimo parente della luna,
il gatto strisciante, guardò in alto.

Il nero Minnaloushe fissava la luna,
perché, vagando e piangendo come faceva,
la pura, gelida luce nel cielo
turbava il suo sangue animale.

Minnaloushe corre nell’erba
sollevando delicatamente le zampe.
Balli, Minnaloushe, balli?
Quando due parenti stretti s’incontrano,
cosa c’è di meglio di un ballo?
Forse la luna può imparare,
stanca di quell’etichetta di corte,
un nuovo passo di danza.

Minnaloushe striscia nell’erba
al chiaro di luna, di luogo in luogo,
la luna, sacra nel suo cielo,

è entrata in una nuova fase.
Lo sa Minnaloushe che le sue pupille
muteranno di fase in fase,
variando da luna piena in crescente,
da luna crescente in piena?

Minnaloushe striscia nell’erba
solo, inorgoglito e saputo,
e solleva alla luna cangiante

i suoi occhi cangianti.

(traduzione di Fabrizio Bregoli)

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L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.

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