Site icon La poesia di Fabrizio Bregoli

Poesia a confronto: L’amore coniugale

Ventiquattresimo appuntamento con la rubrica “Poesia a confronto” sul blog “Laboratori Poesia“.

Il tema affrontato oggi è L’amore coniugale, con il confronto fra poesie di Saba, Celan, Transtromer, Montale.

In questo numero della rubrica mettiamo a confronto come l’amore di coppia è stato celebrato e indagato in poesia da autori dalle sensibilità molto diverse.

Iniziamo con Saba che alla moglie dedica una poesia in cui viene paragonata a diversi animali: “pollastra”, “coniglia”, “giovenca”, “formica”, “cagna”, “rondine”, istituendo similitudini fra le virtù della moglie e le caratteristiche di questi animali. Alcune di queste similitudini potrebbero anche suonare irriverenti o insolite nel contesto di certa poesia d’amore più tradizionale (pensiamo a “pollastra”, “cagna”, “coniglia” ad esempio); Saba ha voluto scrivere una poesia d’amore – è lui a dirlo – come se ne fosse un bambino l’autore, tutta semplicità e immediatezza, una poesia onesta: ciò che conta è sottolineare l’insostituibilità della donna amata, simile “a le femmine di tutti / i sereni animali / che avvicinano a Dio;”, una donna unica che non può essere “nessun’altra donna.”

Di tutt’altra impostazione e stile la poesia di Celan, ricca di simbologia, ellittica, con prevalenza di forme nominali e paratattiche. Il tema affrontato è appunto la scelta del matrimonio con la donna amata, ma tutto è trasfigurato, rappresentato nella forma di una sensualità criptata (“dormiamo come vino nelle conchiglie”, “il raggio sanguigno della luna”), tutta da decifrare, tipica delle “cose oscure” in cui “la bocca fa profezia”. È il “tempo” della scelta a imporsi: la coppia può annunciarsi pubblicamente (“dalla strada ci guardano”), unirsi nel sacro vincolo per continuare insieme la strada tracciata nonostante tutte le vicende tragiche che l’hanno colpita (“la pietra accetti di fiorire”), sapendo che la vita è sempre equilibrio precario fra “papavero e memoria”, oblio e ricordo.

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Continua sul blog “Laboratori Poesia“:

http://www.laboratoripoesia.it/poesia-a-confronto-lamore-coniugale

PAUL CELAN

(Da “Mohn und Gedaechtnis” (Papavero e memoria) – 1952)

CORONA

L’autunno mi bruca dalla mano la sua foglia: siamo amici.
Noi sgusciamo il tempo dalle noci e gli apprendiamo a camminare:
lui ritorna nel guscio.

Nello specchio è domenica,
nel sogno si dorme,
la bocca fa profezia.

Il mio occhio scende al sesso dell’amata:
noi ci guardiamo,
noi ci diciamo cose oscure,
noi ci amiamo come papavero e memoria,
noi dormiamo come vino nelle conchiglie,
come il mare nel raggio sanguigno della luna.

Noi stiamo allacciati alla finestra, dalla strada ci guardano:
è tempo che si sappia!
E’ tempo che la pietra accetti di fiorire,
che l’affanno abbia un cuore che batte.
E’ tempo che sia tempo.

E’ tempo.

(traduzione di Giuseppe Bevilacqua in “Paul Celan – I Meridiani, Mondadori”)

Photo by cottonbro on Pexels.com

L’appuntamento con “Poesia a confronto” è a martedì prossimo.

Per consultare l’elenco di tutte le uscite del martedì della rubrica Poesia a confronto accedere al link.

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