Disponibile su “Laboratori Poesia” la nota di lettura di Fabrizio Bregoli ad alcuni testi inediti di Elena Cattaneo.
“Come ho avuto modo di evidenziare già in un precedente intervento, la poesia di Elena Cattaneo è caratterizzata da una vena sotterranea che la attraversa e che lascia intendere, senza esprimerlo mai apertamente, che la sua origine sia dovuta a un trauma che solo la parola poetica può rappresentare, senza alcuna presunzione di poterlo risolvere compiutamente. La poesia della Cattaneo non è tuttavia l’ammissione di una resa, ma il tentativo di una decifrazione, mai consolatoria – o, peggio, assolutoria – di questo trauma, che prima ancora che personale è universale, essendo direttamente collegato al mistero della nascita e della maternità, filo conduttore di molti suoi versi. Maternità vissuta nella duplice forma di maternità ricevuta (come figlia) e donata (come madre): i due piani spesso si intersecano e si contaminano a vicenda, creando equivoci di senso che amplificano questa conflittualità e danno un colore personalissimo ai versi.”
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http://www.laboratoripoesia.it/datemi-un-corpo-che-rompa-il-vuoto-elena-cattaneo/
Ricordiamo anche la nota di lettura al libro “Il dolore un verso dopo” di Elena Cattaneo, disponibile sul blog “Blanc de ta nuque”:
http://golfedombre.blogspot.com/2017/06/fabrizio-bregoli-legge-elena-cattaneo.html