Scrive Grazia Calanna: quest’oggi su L’Estroverso ho il piacere di intervistare Fabrizio Bregoli che ringrazio per l’intensità delle sue risposte, “parole luminose” che sollecitano e schiudono ulteriori riflessioni.
“La poesia cambia come noi cambiamo. In questo senso si potrebbe dire che si scrive un’unica poesia per tutta una vita”
Ecco il testo integrale dell’intervista con una selezione di poesie da “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018)
Qual è il ricordo (o un aneddoto) legato alla tua prima poesia? Ho composto i miei primi versi durante l’adolescenza; ricordo sia alcuni versi che erano evidenti imitazioni degli autori che in quegli anni preferivo e che avevo conosciuto nello studio della letteratura italiana al liceo (in particolare Ungaretti e Quasimodo) sia versi di tipo parodistico, come una sorta di poemetto epico (la mia “La Secchia smarrita” adattata ai tempi) che aveva come personaggi alcune persone da me conosciute e frequentate in quegli anni. Di questi versi non è rimasto nulla; li ho distrutti anni fa, senza alcun rammarico e soprattutto senza alcuna perdita per l’autore o i possibili (o sventurati?) lettori. Ne capivo infatti la totale irrilevanza, tranne il gioco che li aveva fatti nascere. Hanno lasciato però un certo gusto per la parola ricercata associato a una certa verve ironica (se non sarcastica), gusto che ancora ritrovo nei versi più recenti.
Fabrizio Bregoli, nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza. Laureato con lode in Ingegneria Elettronica, lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Ha pubblicato le raccolte di poesia: “Cronache provvisorie (VJ, 2015), “Il senso della neve” (puntoacapo, 2016), “Zero al quoto” (puntoacapo, 2018), “Notizie da Patmos” (La Vita Felice, 2019). Ha inoltre realizzato per i tipi di Pulcinoelefante il libriccino d’arte “Grandi poeti” (2012) e per la collana Fiori di Torchio la plaquette “Onora il padre” (Serégn de la memoria, 2019).
Sue opere sono incluse in “Lezioni di Poesia” (Arcipelago, 2015) a cura di Tomaso Kemeny e in “iPoet Lunario in Versi 2018” (Lietocolle, 2018), sulle riviste “Il Segnale”, “Atelier”, “Alla Bottega”, “Le voci della luna”, “Il Foglio Clandestino”, “Frequenze poetiche” e in numerose antologie e blog di poesia. È fra gli autori aderenti e censiti sul sito Italian Poetry, nato per la diffusione della poesia italiana nel mondo.
Gli sono stati assegnati numerosi premi fra i quali: per la poesia inedita, i Premi “San Domenichino”, “Il Giardino di Babuk”, “Giovanni Descalzo”, “Dante d’Oro” , il “Premio della Stampa” al Città di Acqui Terme; per la poesia edita i Premi “Guido Gozzano”, “Rodolfo Valentino”, “Città di Umbertide” e il “Premio Letterario Internazionale Indipendente”. È stato inoltre finalista ai Premi Caput Gauri, Lorenzo Montano e Bologna in Lettere.
Sulla sua poesia hanno scritto Tomaso Kemeny, Giuseppe Conte, Ivan Fedeli, Mauro Ferrari, Piero Marelli, Vincenzo Guarracino, Corrado Bagnoli, Sebastiano Aglieco, Paolo Gera, Sergio Gallo, Stefano Vitale, Eleonora Rimolo, Pierangela Rossi, Enea Roversi, e molti altri.
Collabora come recensore con il sito “CasaMatta", con la pagina Facebook “Poeti Oggi” e fa parte della redazione di Laboratori Poesia per cui cura la rubrica “Poesia a confronto”.
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